Il suo nome (in dialetto bolognese turtlén) deriva dal diminutivo di tortello, dall’italiano, torta e sulla sua origine sono state raccontate variopinte versioni.
Nel 1200 arrivò per riposarsi, in una locanda chiamata Corona a Castelfranco Emilia, una giovane e bella Marchesina portata da una carrozza tirata da quattro cavalli. Il locandiere accompagnò la dama in camera e attratto irremediabilmente dalla sua bellezza rimase a spiarla dalla serratura, rimanendo colpito dal suo ombelico.
Al momento di preparare la cena l’immagine lo aveva talmente ispirato da tirare la sfoglia riproducendo le fattezze dell’ombelico della giovane nobile, ma non sapendo cosa farne della sola pasta la riempì di carne. E così nacque il prelibato tortellino ripieno.
Per altri la medesima storia assume un valore divino, vedendo protagonista al posto della Marchesina, la Dea Venere.
«… l’oste, ch’era guercio e bolognese, imitando di Venere il bellico, l’arte di fare il tortellino apprese.»